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Prevenzione e Formazione, ancora due sconosciute

Prima di andare avanti nella lettura dell’articolo, ci tengo a precisare che non sono qui a scrivere opinioni su quanto sta accadendo in questi giorni in Italia sul Corona Virus (Covid-19) che lascio ovviamente gli approfondimenti ad esperti del settore.

Mi sono sentito in dovere, invece, di soffermarmi e di porre l’attenzione ad un tema a me molto caro: la prevenzione e la formazione. In questi giorni tra notizie lette ed ascoltate nei servizi televisivi ci siamo trovati di fronte ad una frenetica rincorsa all’acquisto di mascherine di ogni genere e tipologia.

La domanda che frequentemente mi Si pone, da clienti e non, è se sono così efficaci, quali comprare, perché ce ne sono di così diversi tipi, ma soprattutto si è visto indossarle per tipologia e modalità in maniera totalmente errata anche con video diffusi sui social creando una cattiva informazione.

Mi soffermo a dare qualche indicazione in merito. Cominciamo con il dire che le mascherine non sono un accessorio di moda dove alcune case stilistiche ne hanno approfittato con prezzi assurdi e utilità zero.

Le mascherine, definite DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) Regolamento (UE) 2016/425, sono delle attrezzature di lavoro a protezione delle persone e nello specifico dei lavoratori esposti a determinati rischi per la salute che va ad interessare l’apparato respiratorio e pertanto devono essere scelti in maniera appropriata al rischio e pericolo per il quale ci si deve proteggere ed utilizzate correttamente a seguito di una specifica formazione per indossarle nel corretto modo affinché possano garantire la giusta protezione.

Qui sopra (foto 1) uno schema dove si definisce la composizione principale dell’aria che respiriamo normalmente, fase 1, mentre nella fase 2 è definita la tipologia di rischio ovvero se respiriamo particelle di aerosol, composte da nebbie, fumi e polveri, oltre ad eventuali gas quali vapori e fumi. Nella fase 3 sono definiti i sistemi filtranti con le relative classificazioni dei dispositivi, ovvero FFPI, FFP2, FFP3, poi abbiamo le maschere a pieno facciale o le semi maschere.

Di seguito nella foto sottostante (foto 2) per ogni tipologia è definita la protezione e le particelle relative che vengono bloccate dai filtri o valvole affinché non vengano respirate. Ovviamente ogni maschera ha della simbologia ben visibile che dobbiamo conoscere prima di indossarle. (foto 3)

È riportato il livello di protezione, la durata (ricordo che sono monouso, quindi non più riutilizzabili) generalmente si stima in otto ore, eventuali protezioni contro gli odori (W) e tutta una serie di certificazioni che attestano la regolarità del prodotto.

Quello che voglio far notare è dunque che dietro alla “semplice” scelta di un DPI come la mascherina esiste uno studio ben preciso. A questo ovviamente ci sono delle accortezze da dover seguire su come devono essere indossate, e quindi fare attenzione che la superficie facciale sia perfettamente aderente alla mascherina stessa, accertarsi che l’aria respirata sia filtrata dal filtro o dalla valvola e non passante nella eventuale fessura tra maschera e viso. Accertarsi che la chiusura nasale venga modellata aderendo perfettamente.

Pertanto da quanto detto sopra possiamo evincere facilmente come una buona parte delle mascherine che si vedono indossare, prive di filtro o di valvola, sono totalmente inutili allo scopo in questione. Altro punto fondamentale è lo smaltimento di questi DPI dopo che sono stati utilizzati. Dove vengono smaltiti? Vengono buttati normalmente tra i nostri rifiuti urbani? Una volta utilizzati hanno filtrato eventuali particelle nocive e pertanto i filtri o valvole delle mascherine sono infetti e quindi vanno trattate con specifiche accortezze e non cestinate come un normale rifiuto.

Prevenzione e giusta formazione fanno in modo che possiamo evitare determinati rischi e pericoli e nel caso non si possa fare diversamente una buona e specifica formazione ci mettono in condizioni di fare le giuste scelte e gli usi idonei.

Oltre alla crisi da Covid-19, oggi siamo costretti ad affrontare anche una ulteriore emergenza che sta passando in secondo piano, ovvero tutti i rivenditori sono privi di ogni dispositivo monouso da poter vendere alle aziende che sono necessari a dotare i lavoratori che nel quotidiano svolgono attività lavorative con esposizioni nocive alla salute.

Riflettiamo prima di acquistare un prodotto che non conosciamo, poniamoci le giuste domande sulla effettiva efficacia anche per non avere degli effetti opposti e indesiderati. Ma soprattutto, facciamo attenzione a gestire le forniture per chi veramente ne ha necessità.

Immagini forniti da Deltaplus S.r.l. come supporti formativi nella scelta appropriata.

 

Arch jr Wladymiro Wysocki

Presidente Territoriale CNL (Confederazione Nazionale del Lavoro)

Tecnico e Docente esperto in materia di igiene, prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro.

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