Consapevolezza e acquisizione delle competenze necessarie rappresentano la chiave dello sviluppo per le aziende e in generale nel mondo del lavoro. In particolare, il settore della sicurezza richiede un aggiornamento continuo per rendere efficace la prevenzione di infortuni e malattie professionali.
Le disposizioni in materia sono contenute nel D.Lgs. 81/2008 e l’argomento viene affrontato anche un recente documento emesso dall’Inail. Esiste, infatti, un percorso specifico tracciato per le figure che si occupano di sicurezza, a partire dal datore di lavoro, passando per dirigenti e preposti e naturalmente riguardante anche gli RLS, RSPP e ASPP.
Il mondo della formazione professionale così come quello della sicurezza sul lavoro cambia in relazione ai cambiamenti che di continuo occorrono nel mondo del lavoro, al centro del quale si trova il capitale umano che ha come unità di misura base l’individuo.
Per favorire un tipo di apprendimento permanente, la cui prima definizione si trova nella legge 92/2012, è fondamentale che sia l’ambiente in cui si opera a supportare il lavoratore nell’apprendimento nonché nella sua crescita professionale.
Per apprendimento permanente s’intende qualsiasi azione tesa ad accrescere le proprie competenze e abilità finalizzata alla crescita personale, sociale e occupazionale, che si esplica in diverse forme: apprendimento formale (istruzione classica e qualifiche professionali), apprendimento non formale (la di fuori dei percorsi formativi formali), apprendimento informale (sempre fuori dai sistemi formali, realizzato in situazioni quotidiane) e infine competenza certificabile (un percorso strutturato che prevede crediti e validazione da parte di organismi abilitati).
Inoltre, esiste un quadro europeo per le competenze certificate denominato Quadro nazionale delle qualificazioni (QNQ), previsto dal decreto interministeriale dell’8 gennaio 2018.
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