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COVID, chi deve fare la terza dose?

La campagna vaccinale prosegue senza sosta, e dopo i numeri più che buoni arrivati negli ultimi giorni, in Italia ci apprestiamo a iniziare con la terza dose.

Ma chi dovrà fare la terza dose del vaccino?

In questo senso, l’Italia ha preso in considerazione per la somministrazione della terza dose, un segmento specifico e circoscritto di soggetti immunodepressi di tutte le età:

-soggetti con trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva;
-soggetti con trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica);
-soggetti in attesa di trapianto d’organo;
-soggetti in cura con terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CART);
-soggetti affetti da patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure;
-soggetti affetti da immunodeficienze primitive, es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.;
-soggetti affetti da immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico, es. terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario ecc.;
-soggetti in dialisi o affetti da insufficienza renale cronica grave;
-soggetti con pregressa splenectomia;
-soggetti affetti da sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) con conta dei linfociti T CD4+ < 200 cellule/µl o sulla base di giudizio clinico.

La terza dose, in questi particolare categoria di soggetti, si può già somministrare dopo 28 giorni dalla seconda dose.

Per tutte le altre categorie è previsto, in genere, un booster a 6 mesi.

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