I rischi che interessano i lavoratori in smart working sono numerosi; alcuni come quelli generati da errate situazioni ergonomiche o agenti fisici di varia natura riguardano anche i dipendenti che lavorano in sede. Tuttavia, esistono dei pericoli specifici riguardanti la modalità di lavoro agile.
La gestione degli spazi in luoghi privati può essere fonte di criticità, in particolare il concetto di boundary (il confine tra lo spazio lavorativo e quello domestico) è da indagare e definire. Come sottolineato in un documento CNI “Linee di indirizzo per la gestione dei rischi in modalità smart working”, alcune situazioni di convivenza familiare possono fungere da azioni di disturbo per il lavoratore agile. Quest’ultimo, infatti, potrebbe andare incontro a stress, qualora tali interruzioni dovessero ripetersi regolarmente durante l’attività lavorativa. I rischi da evitare, però, non riguardano solo i lavoratori, ma anche le persone che convivono con loro, sia nel caso di minori che di anziani per i quali alcuni tipi di strumenti possono costituire un pericolo.
Per una corretta gestione dello spazio durante lo smart working è necessario operare un’analisi dei locali, eseguendo una netta divisione tra area di lavoro e spazio domestico. L’area destinata alle attività lavorative e le fasce orarie dedicate devono essere definite preventivamente per favorire la sicurezza in tali ambienti. Anche il datore di lavoro dovrà fare la sua parte per garantire la salute e la sicurezza del dipendente, dando indicazioni concrete su come organizzare la sua postazione lavorativa e fornendo strumenti adeguati.
In futuro si prevede una diffusione sempre maggiore del lavoro agile, in quest’ottica è opportuno creare spazi da destinare all’attività lavorativa. Illuminazione, impiantistica e qualità dell’aria nell’ambiente di lavoro saranno fattori da tenere in considerazione.
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