Il mondo del lavoro è in continua evoluzione così come risultano cambiati i modi di svolgerlo e i rischi a cui sono soggetti i lavoratori. Sono soprattutto le nuove tecnologie e il digitale a influenzare le vecchie professioni e a crearne di nuove, e proprio su queste bisognerà concentrarsi per rinnovare il sistema di prevenzione.
Il lavoratore del futuro è destinato ad avere confini sempre più labili tra lavoro e vita privata e dovrà essere versatile, cioè, in grado di soddisfare più richieste e con competenze variegate. Questa nuova concezione del lavoro porterà ad operare in base agli obiettivi, tenendo maggiormente in conto il raggiungimento dei risultati e non il tempo messo a disposizione.
Anche garantire la sicurezza sarà un compito più complicato e mutevole in relazione agli scenari lavorativi; la sede di lavoro si identificherà sempre meno come un luogo fisico, ma piuttosto con un ambiente digitale che comporta numerosi nuovi rischi.
In tale contesto, la prevenzione non ricade solo sul datore di lavoro bensì anche sul lavoratore che è, in primis, responsabile per la propria sicurezza e pertanto va formato adeguatamente. Nello specifico, quando si parla di smart working, è necessario che il dipendente sia pienamente consapevole e preparato a ogni eventualità.
In conclusione, i cambiamenti in atto negli scenari lavorativi implicano l’elaborazione di un nuovo sistema di prevenzione con regole e buone pratiche da definire: procedure lineari e trasparenti, un’organizzazione efficace e un’attenzione particolare all’ambiente in cui si andrà a lavorare.
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