Il regolamento europeo sulla protezione dei dati consente di semplificare le modalità del loro trattamento, se mantenuti anonimi. È proprio la mancanza di una connessione tra l’interessato e i propri dati personali a favorirne la protezione.
Tuttavia esiste una procedura da seguire affinché tale operazione possa andare a buon fine e prevede tre passaggi: una fase preparatoria, l’effettivo svolgimento dell’operazione e il controllo della stessa.
Non bisogna dimenticare, inoltre, che secondo il regolamento, i dati raccolti che non necessitano di essere trattati, possono essere cancellati oppure conservati in forma anonima per motivi legittimi o di interesse pubblico.
Nella fase preparatoria del processo per rendere anonimo il dato, è importante definire il motivo per cui le informazioni debbano essere conservate. Qualora non vi siano i presupposti, il dato dovrà essere distrutto. Se invece si sceglie di renderli anonimi, dovrà essere coinvolto un responsabile della protezione dei dati personali affinché si abbiano garanzie sul corretto svolgimento del processo.
L’operazione effettiva per rendere i dati anonimi è costituita da tre momenti: criterio di correlazione tra i dati e l’interessato, criteri di individuazione di un dato specifico, criteri di inferenza, cioè la possibilità di identificare l’interessato sulla base dei dati disponibili.
Infine, c’è la periodica fase di controllo dell’efficacia del processo attraverso l’analisi del rischio che l’identità dell’interessato possa essere ricostruita. Per questo motivo è fondamentale poter contare su un registro contenente le informazioni che sono state rese anonime.
I dati anonimi non vengono più considerati dati personali, secondo quanto previsto dal regolamento generale europeo, e dunque sono soggetti a minori vincoli e sicurezza.
Comment here