Sicurezza sul Lavoro

Strategie di sicurezza per ridurre l’esposizione al radon negli ambienti di lavoro

Il radon è un gas radioattivo naturale che rappresenta la principale fonte di esposizione a radiazioni ionizzanti per la popolazione, contribuendo significativamente alla dose complessiva di radiazioni ricevuta. La sua presenza è comune in ambienti chiusi, sia residenziali che lavorativi, dove può accumularsi e rappresentare un rischio per la salute.

In Italia, la normativa vigente (D.Lgs. 101/2020 e D.Lgs. 203/2022) stabilisce chiaramente le responsabilità dei datori di lavoro relativamente alla valutazione e gestione del rischio di esposizione al radon. È obbligatorio effettuare una valutazione del rischio in quelle situazioni dove la probabilità di esposizione è elevata. La concentrazione media annua di radon in aria non deve superare il Livello di Riferimento (LdR) fissato a 300 Bq/m³.

Quando i livelli di radon superano il LdR, il datore di lavoro è tenuto a implementare misure correttive, mirando a ridurre la concentrazione del gas al livello più basso possibile. Tra le strategie più efficaci per la riduzione del radon negli ambienti confinati si possono includere:

  • Depressurizzazione del suolo
  • Pressurizzazione dell’edificio
  • Aumento del ricambio d’aria nei locali
  • Sigillatura di crepe o fessure nei pavimenti e nelle pareti
  • Isolamento dei muri in caso di utilizzo di materiali da costruzione radon-emittenti

L’INAIL sottolinea l’importanza di integrare la valutazione del rischio di esposizione al radon nel Documento di Valutazione del Rischio (DVR). Questo documento deve contenere:

  • Una relazione tecnica delle misurazioni di radon effettuate
  • Un resoconto dei risultati delle misurazioni, con indicazioni sulle misure correttive da attuare, qualora i livelli medi annui non superino i 300 Bq/m³
  • Informazioni dettagliate sui provvedimenti adottati e sulla loro efficacia nel caso in cui i livelli superino il limite stabilito, compresa una relazione tecnica delle misurazioni post-risanamento e una stima delle dosi individuali in caso di valori ancora superiori a 300 Bq/m³.

La gestione del rischio radon nei luoghi di lavoro è quindi fondamentale per garantire la salute dei lavoratori e rispettare le normative vigenti. Investire in misure preventive e correttive non solo protegge i lavoratori, ma contribuisce anche a creare un ambiente di lavoro più sicuro e salubre.

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