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Salvini: “Sono stanco di chiedere sempre il permesso all’Europa”. Ma il Ministro non chiude ai 5 Stelle

Subito dopo il discorso del Premier Conte, ha preso la parola Matteo Salvini, ma dai banchi della Lega e non più da quelli del governo. «Rifarei tutto quello che ho fatto – ha esordito il capo del Carroccio – perché sono un uomo libero e non ho paura del giudizio dei cittadini». Ha subito replicato a Conte per la sequela di accuse ricevute («come un Saviano qualsiasi»), ha ironizzato sulle critiche per la crisi aperta ad agosto («perché in questo momento nel Paese c’è gente che lavora, non ci sono solo i politici per cui agosto è sacro») e ha sottolineato l’esigenza di lavorare da subito in maniera coraggiosa «per l’Italia del 2050» senza dipendere «dagli zero virgola» della Ue. «Siamo un Paese libero e sovrano — ha evidenziato — e sono stanco di dovere aspettare per ogni cosa il consenso dell’Unione europea». E citando Cicerone: «Non voglio un padrone giusto, voglio nessun padrone».

Salvini ha parlato della necessità di una manovra economica «coraggiosa» («E il coraggio, come scriveva Manzoni, uno se non ce l’ha difficilmente se lo può dare») . E ha spiegato che «se questo governo si è interrotto è perché da mesi c’erano in consiglio dei ministri e in parlamento dei Signor No che bloccavano tutto». Non solo: «Due settimane fa la forza maggioritaria del governo le ha votato la sfiducia sulla Tav — ha detto Salvini rivolgendosi a Conte —. E dunque di cosa stiamo parlando?». «Agli italiani vorrei offrire un futuro di benessere, prosperità, crescita. Come può pensare qualcuno di riportare al governo Renzi che gli italiani hanno buttato fuori dalla porta?». Poi l’apertura finale al M5S : «Se volete tagliare i parlamentari, se volete fare una manovra coraggiosa, se volete completare il progetto di riforme avviato noi ci siamo. Se volete governare con Renzi auguri».

FONTE: CORRIERE.IT

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