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Potenza, sei arresti per caporalato

Costretti a lavorare 12 ore al giorno per pochi spiccioli: quattro euro per ogni cassone raccolto di circa tre quintali di peso, con una media di 25 casse al giorno per ciascun bracciante agricolo. Dalla paga, che veniva retribuita solo a fine giornata, andava tolto il dieci per cento per il caporale. Come se non bastasse, di tasca loro dovevano sborsare 50 centesimi ogni volta che avevano bisogno di andare in bagno, lavarsi o ricaricare la batteria del cellulare.

La polizia di Potenza, coordinata dalla Procura della Repubblica, ha smantellato un’associazione per delinquere finalizzata all’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro di cittadini extracomunitari di origine magrebina e dell’Africa Subhariana. L’indagine, condotta dagli agenti della Squadra Mobile, ha permesso di accertare l’esistenza del caporalato anche nella provincia di Potenza e ha visto coinvolte numerose persone. L’associazione operava nei comuni di Lavello, Venosa, Montemilone, Maschito, Palazzo San Gervasio e Banzi, tutti centri interessati dalla raccolta di frutta e pomodoro da parte di cittadini stranieri.

FONTE: REPUBBLICA.IT

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