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Ecco cosa vuol dire, professionista e tecnico della sicurezza

Per cominciare vorrei aprire questo articolo salutando affettuosamente tutti voi che state leggendo e soprattutto ai colleghi tecnici della materia di igiene, prevenzione, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Un ringraziamento al Presidente di CNL Dott. Michele Antonio Eramo per la fiducia posta nei miei confronti e per la neo nomina di Presidente CNL Territoriale Roma.
Colgo l’occasione, l’opportunità e l’onore di poter esprimere la mia personale e modesta opinione su quanto stia accadendo oggi nel mondo del lavoro e soprattutto in termini di infortuni e tristemente sulle morti che ancora quotidianamente accadono.

Da professionista, docente formatore ma soprattutto da tecnico della materia da ormai più di dieci anni sul campo, nel leggere articoli e dichiarazioni piuttosto che sentire interviste televisive e vedere dei salotti dove si esprimono sentite condoglianze alle famiglie e familiari delle persone che tristemente hanno perso la vita sul lavoro, mi sento profondamente indignato quando poi tutto questo si traduce in sola ed esclusiva pubblicità personale e mezzo di campagna elettorale per un proprio tornaconto.

Voglio esprimere due parole su quello che prima di tutto vuole dire essere un professionista e tecnico della sicurezza.

Quando in veste di formatore mi trovo a svolgere una lezione a futuri formatori e quindi a formarli, addestrarli per poi in futuro ricoprire questo ruolo, in primis mi soffermo su cosa vuol dire essere un formatore, essere un tecnico della prevenzione ancora prima della sicurezza.

Questo lavoro lo si deve soprattutto e prima di tutto amare, pensando che abbiamo una missione da non sottovalutare in quanto abbiamo la responsabilità ed il dovere di dover fare qualcosa di reale per prevenire gli infortuni.

Quando mi domandano cosa si può fare di più per prevenire questo incessante aumento delle morti sul lavoro, o quale sia la prima cosa da fare per la prevenzione, la mia risposta è che dobbiamo essere vicino ai lavoratori e dobbiamo stare sul campo.

Questo lavoro per farlo bene lo si deve fare non solo stando dietro ad una scrivania, ma soprattutto stando sul campo, vivere le aziende, stare sul posto tra i lavoratori e le maestranze tutte.
Solo così si fa veramente sicurezza sul lavoro.

Oggi ci si preoccupa dalle sanzioni, del redigere e fare bene un documento che sia di valutazione dei rischi piuttosto che un POS o PSC, siamo presi a tutelarci da assicurazioni.
La prevenzione non è solo scrivere tomi e faldoni di carta, la vera prevenzione è altro.

Se noi tutti siamo uniti e lavoriamo a diffondere la cultura della sicurezza a infondere una mentalità al lavoro sicuro siamo già oltre alla metà dell’opera.
Cosa vuol dire Cultura della Sicurezza.

A tal proposito ho elaborato un grafico che in modo schematico riassume il nostro obiettivo.

Applicando questo schema a partire dai titolari di aziende, manager ed a cascata tutte le figure professionali fino ai lavoratori possiamo raggiungere sicuramente un livello di prevenzione superiore.

Lo scopo di tutto è sensibilizzare il più possibile ogni singola figura e renderla partecipe di un sistema prevenzionistico in modo tale che ognuno possa fare azione di controllo e vigilanza.
La cultura della sicurezza è un qualcosa che manca totalmente, si pensa solo a porre rimedio a quelle che sono le normative a cercare di ottemperare agli aspetti burocratici.

La sicurezza sul lavoro parte dalla sensibilizzazione alla materia, alla mentalità ed allo spirito di collaborazione.

Questi tre aspetti insieme fanno sì che possiamo parlare di prevenzione, dove solo con opportune azione di controllo e coordinamento e di seguito con l’applicabilità di quanto abbiamo valutato attraverso la formazione e la documentazione arriviamo al concetto si sicurezza sul lavoro.

Sicurezza sul lavoro è un investimento in quanto tutto il sistema prevenzionistico porta ad una riduzione di infortuni e malattie professionali, ad un a ottimizzazione dell’attività lavorativa con un aumento inevitabile della produzione fino ad un aspetto non meno importante ovvero alla riduzione degli aspetti sanzionatori.

E’ un tema sicuramente molto ampio e complesso dove per parlarne ampiamente e sviscerare tutte le criticità attuali un articolo non è sufficiente ma se cominciamo a radicare nella mentalità delle aziende, dei lavoratori e nel nostro sistema governativo veramente questi aspetti sicuramente sarebbe un notevole passo avanti.

Obiettivo è di far diventare questo argomento, più che mai attuale e più che mai una vera emergenza nazionale, tema di discussione nelle aule di Camera e Senato dove finalmente si possa cominciare a prendere seri provvedimenti senza fermarci a sole dichiarazioni o cordogli alle famiglie.

Fare sicurezza si può.

Arch Jr. Wladymiro Wysocki
Presidente CNL Territoriale Roma
Tecnico e Docente formatore in materia di prevenzione, igiene, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

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