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A giugno il via ai tagli sulle pensioni d’oro

A giugno inizieranno i tagli alle pensione alte, oltre 24 mila pensionati si vedranno applicare la riduzione voluta nella legge di bilancio.

Come anticipato, l’istituto ha avuto il via libera dal governo per il taglio delle cosiddette “pensioni d’oro (quelle cioè sopra i 100mila euro annui) e per il conguaglio di quelle sopra tre volte il minimo, recuperando a giugno 2019 “la differenza relativa al periodo gennaio-marzo 2019”, come si legge nella nota pubblicata sul sito.

Vediamo ora alcuni esempi. Per un assegno di 110 mila euro l’anno la decurtazione corrisponderà al 15 per cento dei 10 mila euro che superano la soglia: quindi 1.500 euro l’anno. Riportato su base mensile ed espresso in termini netti (tenendo conto della tassazione Irpef e delle addizionali locali in vigore a Roma) il taglio sarà di 61 euro: in percentuale è circa l’1,2 per cento. Con un importo di partenza appena più alto (120 mila euro l’anno), l’assegno mensile netto verrà ridotto di 122 euro perdendo il 2,2 per cento. Le conseguenze sono un po’ più visibili se partiamo da 150 mila euro, pensione per la quale scatta la seconda aliquota del 25 per cento: l’interessato dovrà rinunciare a 386 euro al mese, con un prelievo effettivo del 5,8 per cento.

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