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Nei primi sei mesi del 2019 sono aumentati i morti sul lavoro

Lavorare uccide: sono 482, più di due al giorno, i morti sul lavoro nei primi sei mesi del 2019, un dato in aumento del 2,8% rispetto all’anno precedente. Questo quanto emerge dai dati Inail.

Un vero e proprio bollettino di guerra, che fotografa la situazione del paese: gli incidenti mortali aumentano più al sud che al nord e colpiscono con maggiore frequenza gli uomini rispetto alle donne.

Sono online le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail tra gennaio e giugno. Sono state 323.831 (-0,2% rispetto allo stesso periodo del 2018), 482 delle quali con esito mortale (+2,8%). In lieve aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 32.575 (+354 casi).

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro il mese di giugno sono state 482, 13 in più rispetto al primo semestre del 2018 (+2,8%).

A livello nazionale, i dati rilevati al 30 giugno di ciascun anno evidenziano sette denunce in più per i casi mortali avvenuti in occasione di lavoro (da 331 a 338) e sei in più per quelli occorsi in itinere (da 138 a 144).

A livello gestionale, l’Agricoltura ha registrato un aumento di 22 denunce (da 43 a 65) e il Conto Stato di una (da 7 a 8), a fronte di 10 casi in meno nell’Industria e servizi (da 419 a 409).

Dall’analisi territoriale emerge un aumento dei casi mortali solo nell’Italia centrale e meridionale: 13 in più al Centro (da 91 a 104), 15 in più al Sud (da 87 a 102) e 14 in più nelle Isole (da 34 a 48). Nel Settentrione si rileva, invece, una diminuzione di un caso nel Nord-Ovest (da 124 a 123) e di 28 nel Nord-Est (da 133 a 105). A livello regionale, spiccano i 16 casi mortali in più denunciati in Sicilia e i 20 in meno in Veneto.

L’analisi di genere mostra, nel confronto tra i primi sei mesi del 2019 e del 2018, un andamento opposto tra i due sessi: 23 casi mortali in più per gli uomini (da 418 a 441) e 10 in meno per le donne (da 51 a 41).

In aumento le denunce di infortunio con esito mortale per i lavoratori comunitari (da 24 a 33) ed extracomunitari (da 54 a 58), mentre si conferma il dato per gli italiani, con 391 casi mortali denunciati in entrambi i periodi.

Dall’analisi per classi di età emergono incrementi nella fascia 45-54 anni (+41 casi) e in quella 20-34 anni (+22), a fronte di 12 decessi in meno per i lavoratori tra i 35-44 anni e di 30 in meno per quelli tra i 55 e i 64 anni. Nel primo semestre 2019 tra gli under 20 si registra una denuncia di infortunio con esito mortale, rispetto ai nove casi denunciati nel 2018 tra gennaio e giugno.

In entrambi i primi semestri sono avvenuti nove incidenti “plurimi”, espressione che indica gli eventi che causano la morte di almeno due lavoratori, con 23 vittime tra gennaio e giugno dell’anno scorso e 18 nei primi sei mesi del 2019, queste ultime tutte in ambito stradale.

Le denunce di infortunio presentate all’Inail entro lo scorso mese di giugno sono state 323.831, 577 in meno rispetto alle 324.408 dei primi sei mesi del 2018 (-0,2%). I dati rilevati al 30 giugno di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 277.690 a 276.043 (-0,6%), e un incremento del 2,3%, da 46.718 a 47.788, di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro.

A giugno 2019 il numero degli infortuni sul lavoro denunciati è diminuito dello 0,8% nella gestione Industria e servizi (dai 245.439 casi del 2018 ai 243.591 del 2019), mentre è aumentato dell’1,3% in Agricoltura (da 15.490 a 15.694) e dell’1,7% nel Conto Stato (da 63.479 a 64.546).

FONTE: DIRE.IT

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