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In arrivo il concorso straordinario bis per diplomati magistrale e Scienze della formazione

Un altro concorso straordinario semplificato, il secondo in appena un anno, per venire incontro ai tanti docenti con diploma magistrale (bloccati dal Consiglio di Stato) o laurea in Scienze della formazione primaria (in numero industriale e fermi anche loro “ai box” in attesa di eventi) che non verranno stabilizzati attraverso il decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87, cosiddetto “Dignità”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – Serie generale – n. 161 del 13 luglio 2018. A proporlo è la Lega, attraverso il senatore Mario Pittoni, che è anche presidente della Commissione Cultura del Senato.

Per accedere al concorso riservato, che se approvato e svolto porterebbe i vincitori direttamente all’immissione in ruolo, occorre “una annualità di servizio specifico, anche non continuativo, su posto comune o di sostegno, presso le istituzioni scolastiche statali” svolta negli ultimi otto anni scolastici.

In pratica, si porterebbero da due ad una sola le annualità di servizio (leggere 180 giorni) presso una scuola pubblica, per poter partecipare al concorso riservato, sempre se in presenza del titolo di accesso all’insegnamento nella scuola dell’infanzia e primaria.

Nella relazione illustrativo si spiega che “la norma viene incontro alla richiesta di non precludere la partecipazione al concorso straordinario ai docenti precari che non siano riusciti a prestare due annualità complete di servizio nella scuola statale, pur lavorando da più anni tanto in supplenze nella scuola statale che, con contratti di varia natura, presso le scuole paritarie”.

Non va infatti dimenticato – leggiamo ancora nella relazione – che tale concorso è stato varato dal Governo per avviare a soluzione l’annoso problema dei diplomati magistrali, prima inseriti nelle graduatorie ad esaurimento in forza di provvedimenti giurisdizionali e poi da queste estromessi in seguito alla sentenza a sezioni unite del Consiglio di Stato”.

Sempre nella relazione di supporto all’emendamento, si spiega che “lo sbarramento dei due anni di servizio, come attualmente previsto, ha creato non poco dissenso nel mondo dei destinatari della disposizione”.

Ecco perché si propone “una seconda e diversa edizione del concorso straordinario destinato a coloro che possiedono un solo anno di servizio”: una selezione che “non scalfisce la operatività della norma di riferimento e non provoca reazioni contrarie da parte di coloro che hanno già partecipato al concorso straordinario previsto dalla legge vigente, poiché viene rispettato il loro diritto di priorità temporale nell’accesso al ruolo”.

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