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Caro bollette, gli agricoltori scendono in piazza

Il caro bollette ha ormai colpito tutti i settori della nostra nazione, e negli scorsi giorni, gli agricoltori sono scesi in piazza per chiedere interventi immediati contro speculazioni e rincari a sostegno dell’agroalimentare Made in Italy per difendere l’economia, il lavoro e il territorio..

Moltissimi gli agricoltori, allevatori e pastori con trattori e animali al seguito che hanno lasciato le campagne e invaso le città, da Nord a Sud del Paese. I prezzi per le famiglie corrono, mentre i compensi di agricoltori e agli allevatori non riescono a coprire i costi di produzione. Una mobilitazione generale in moltissime città: da Milano a Firenze, da Piacenza a Cagliari, da Palermo a Cosenza, da Salerno fino a Roma. Tutti a protestare contro i costi dell’energia aumentati dal 70 al 110% e agricoltori e allevatori costretti a vendere sottocosto.

Secondo i calcoli, la stangata è pari almeno a 37.000.000 di euro in più al mese rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

L’Italia è già obbligata ad importare il 64% del grano per il pane, il 44% di quello necessario per la pasta, ma anche il 16% del latte consumato, il 49% di carne bovina e il 38% di quella di maiale. Senza dimenticare il mais e la soia fondamentali per l’alimentazione degli animali e per le grandi produzioni di formaggi e salumi Dop, per le quali, con le produzioni nazionali, si riesce a coprire rispettivamente il 53% e il 73%.

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